Stai programmando una vacanza in Francia? Leggi la guida alla migliore regione della Francia, con i consigli degli esperti sulla Costa Azzurra.
Siamo molto schizofrenici con i francesi. È comprensibile. Sono i nostri vicini e nemici ereditari. Questo perché viviamo così vicini che le loro cosiddette debolezze, l’arroganza, la superficialità, la moralità discutibile sono amplificate. Eppure non possiamo restare fuori dal loro Paese.
Ovviamente, e come una cortigiana di classe, la Francia è così seducente da distrarci dai principi feroci. Il paese più vario d’Europa si estende dalle famose montagne alla costa più bella del continente e tutto il resto. Qui scorrono grandi fiumi, le foreste coprono il 28% del territorio e non ci sono quasi persone.
Altrettanto importante, e nonostante la sua spinta giacobina verso la centralizzazione, la Francia mantenne forti identità regionali. Il paese copre lo spettro dell’Europa occidentale, dal fiammingo e germanico nel nord al latino nel sud. Puoi andare in vacanza in una Francia diversa ogni volta che vai. Ma dove stai andando?
Si potrebbe cominciare dalla Costa Azzurra, il glamour rimane lì – l’Hôtel Negresco a Nizza, la discoteca Caves-du-Roy a St Tropez – anche se, in alcuni punti, la costa è molto frequentata in estate.
Come evitare la folla in Provenza?
Lo stesso vale in Provenza. Sia nelle città di Aix, Arles o Avignone, dove ci sono solo locali di riposo, sarete soli sul monte Lure o sul Plateau du Vaucluse. Naturalmente la regione scivola facilmente verso i mercati tranquilli, gli aperitivi in piscina, l’agnello sulle terrazze dei paesi, è un mondo duro che è sopravvissuto più del turismo.
È ancora più difficile, e la costa è molto più piatta, attraverso il Rodano fino alla Linguadoca-Rossiglione. Nessuno venne qui fino agli anni ’60, quando la Francia decise che aveva bisogno di attrattiva per impedire ai francesi di andarci Spagna. I porti di pesca sono stati soggetti ad adattamenti incerti. Sono aumentati i resort di nuova costruzione, in particolare La Grande Motte, i cui ziggurat e piramidi descrivono esattamente come i pianificatori degli anni ’60 pensavano che sarebbe stato il futuro.